Renzi e Berlusconi

Leggo molti stati in cui si critica la scelta di Renzi di vedersi con Berlusconi per l’accordo sulla legge elettorale.
A prescindere che mi farà strano vedere B. presso la sede di Via Nazareno ma considerato che la legge elettorale si fa con tutti e non a colpi di maggioranza e che il Governo in 10 mesi non è ancora riuscito a cavare un ragno dal buco, bene che ci si veda con il leader della principale forza d’opposizione. Poi che costui è anche un condannato per evasione fiscale è un altro discorso.

Più che altro mi fa specie che casi analoghi (vedi l’incontro fra Bersani e B. per trovare l’accordo per l’elezione di Marini a presidente della Repubblica) siano stati strumentalizzati da chi oggi si pone il problema di trovare un accordo condiviso.
Se quello era un inciucio, questo non mi pare tanto differente. O magari nemmeno il primo lo era.
Ma si sa, ora è #cambiatoverso

Silvio spegniti!

Riporto un mio articolo pubblicato sulla newsletter dei Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna a gennaio 2011, quando ero in segreteria regionale.

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Per 1246 minuti abbiamo ascoltato la voce del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sui vari tg RAI, Mediaset e La7. L’abbiamo ascoltato per ben tre volte di più del segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani (440 minuti). Se andiamo a sommare i minuti di spazio dei dieci politici che hanno avuto più “spazio parlato” nel 2010 notiamo che il PDL ha avuto ben 2283 minuti all’interno dei TG contro i 440 del Partito Democratico, i 284 di Casini e i 172 di Di Pietro. (Dati “La Stampa” 30.12.2010)

In Italia il 54% della popolazione si informa solo ed esclusivamente attraverso la televisione (dati Ipsos). Da sostenitore del Partito Democratico posso tranquillamente affermare che gran parte del lavoro politico, delle iniziative e delle proposte portate avanti dal PD hanno uno spazio mediatico minimo, ridicolo, spesso non sono nemmeno prese in considerazione. Tant’è che il cittadino medio, non attivo all’interno del partito, raramente viene a conoscenza della proposta programmatica. Allo stesso tempo vengono sparate in pompa magna politiche truffaldine, inique, propagandistiche e presentate come soluzioni assolute e perfette.

La RAI per essere realmente pubblica deve essere guidata e gestita da persone esperte della cultura e del giornalismo, famose per la propria indipendenza, serietà e competenza. Non da ultrà di partito.

L’informazione è un diritto inviolabile dell’uomo, senza di esso un cittadino non è libero di pensare, ragionare e farsi una propria idea politica.

Noi Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna chiediamo l’abolizione della Legge Gasparri, l’indipendenza della RAI dalla politica, un maggiore rigore nei riguardi dei finanziamenti pubblici ai giornali e una riforma dell’Agcom per garantirne una totale indipendenza. Per ultimo, ma non per importanza, chiediamo le dimissioni del ministro dello sviluppo economico con delega alle telecomunicazioni, Paolo Romani, per evidente conflitto d’interessi con il gruppo privato Fininvest/Mediaset.

Marco Cavina – Responsabile Comunicazione Giovani Democratici Emilia-Romagna

Ungheria Fascista

C’è una questione che è passata, ahimè, in secondo piano sui media internazionali: la vittoria di un leader di estrema destra in Ungheria, Viktor Orban.

Passo dopo passo sta portando questo paese verso un regime dittatoriale di stampo filo-fascista, fomentando le folle contro il “comunismo” per la rigenerazione del paese, con idee antisemite e di uno stato che ricorda drammaticamente quello italiano del ventennio.

Il 2 gennaio è entrata in vigore la nuova Costituzione che dà poteri eccezionali all’Esecutivo. Ad esempio, i Giudici vengono nominati dal Governo, le funzioni della Corte Costituzionale sono limitate e sorvegliate, una commissione specifica sorveglia la stampa e la Banca Centrale passa sotto il controllo del potere esecutivo.

Inoltre la crisi economico-finanziaria non ha risparmiato neppure l’Ungheria che al momento si trova in gravissima difficoltà, senza la certezza degli aiuti dell’UE.

Da notare che uno dei maggiori sponsor di Orban è stato proprio Silvio Berlusconi. I due sono legati da diverse affinità (sono entrambi presidenti di una squadra di calcio e hanno una retorica “anti-comunista” accesa, oltre ad avere difficili rapporti con le istituzioni costituzionali).

Voglio riportare qualche dichiarazione, di pochi anni fa, di Berlusconi riguardo il dittatore Orban:

“Per me Orban ha sempre rappresentanto la forza della giovinezza positiva e il peggio che potrebbe capitare al vostro paese è di non approfittare della sua forza.”

E Orban su Berlusconi:

“I nostri programmi e le nostre politiche sono identiche, tra noi c’è una straordinaria sintonia”.

L’Europa ora ha il dovere di sospendere l’Ungheria, come fece anni fa con il caso dell’ex Premier Austriaco (c.d. “Caso Haider”) le cui simpatie filo-naziste portarono a questa drastica soluzione. Non bastano le tre procedurine messe in atto dalla Commissione.

E’ ora di un’Europa forte, unita e politica.