Allo stesso modo vanno puniti tutti quei datori di lavoro che abusano dei praticanti, obbligati a sottostare alle direttive dell’avvocato o del commercialista di turno che al posto che insegnargli la professione li utilizza come segretari non retribuiti.
Serve una riforma di questi due istituti proprio perché lo Stage deve essere il collegamento reale fra la scuola e il lavoro, non un modo per i datori di economizzare sulla manodopera.
Bisogna incentivare seriamente i contratti di apprendistato, di primo, secondo e terzo tipo perché nel 2012 non si può avere la presunzione di sapere tutto. Lo diceva Socrate qualche anno fa: “Io so di non sapere nulla”. Se vogliamo rimanere competitivi nel mondo dobbiamo creare un sistema reale di formazione continua e strutturata.
Non può essere possibile che per aprire una società si debba spendere soltanto di burocrazia, notai e commercialisti intorno 1500-2000€, in base se consideriamo un SNC o un SRL. Soldi che te prendi e butti in un pozzo. Senza contare che per aprire una società serve un minimo di capitale sociale iniziale. Quindi se uno ci fa una botta di conti, per aprire una SRL ti servono circa 12-13.000€, forse.
Ciò è problematico perchè si tramuta in una discriminazione indiretta, un atto che formalmente è neutro ma di fatto crea una disparità di possibilità fra soggetti.
Inoltre la burocrazia non aiuta certo: uno studio della CGIA di Mestre di qualche mese fa stabiliva che, mediamente, un imprenditore perde sui 45 giorni all’anno per adempiere a tutte le pratiche burocratiche. 45 giorni all’anno in cui un datore deve pagare un altro soggetto per compiere mansioni che potrebbe fare di persona.
La fase di Start-up, soprattutto per ragazzi più giovani, e quindi senza un reddito pregresso, è uno degli scogli più grossi. Gli istituti di credito finanziano solo chi ha un’idea già venduta o sicura al 100% o ragazzi che, per motivi familiari, hanno già le spalle coperte, lasciando in gravi difficoltà tutti gli altri. Lo Stato il più delle volte non ti accompagna, non ti aiuta nell’orientarti fra tutta la legislazione abbandonandoti a costosi avvocati o commercialisti.
Bisogna puntare sull’imprenditoria giovanile, per fare questo però si deve agire su due punti: sostegno burocratico e aiuto economico/finanziario, soprattutto nelle fasi di start-up. Lo stato, con tutta la tassazione sull’impresa, è un socio occulto. E proprio per questo dovrebbe sostenerti in tutte le fasi della vita dell’impresa, non soltanto nei momenti di crisi ma anche nei primi momenti.